Il voto favorevole del gruppo Lega Nord all’ordine del giorno della maggioranza, comprensivo di un emendamento della Lega nord, riporta i medesimi contenuti di un documento dell’Unione delle province italiane (Upi) ed esprime, tra le altre cose,  la convinzione che la vera sfida della riduzione della spesa pubblica passa attraverso la piena attuazione della legge delega sul federalismo fiscale, con il riconoscimento dell’autonomia finanziaria di Comuni, Province e Regioni, affinché possano individuare autonomamente le singole voci di spesa da tagliare, risultato che Umberto Bossi sta ottenendo grazie alla mediazione svolta tra Enti Locali e il ministro Giulio Tremonti, che si è già espresso in modo favorevole.

Infatti, come si apprende dalla stampa, i risparmi ci saranno, ma saranno le stesse autonomie locali a decidere come ripartirli. Tutto ciò grazie all’intervento della Lega Nord.

Nel documento approvato ieri in Consiglio Provinciale è stato ripreso un emendamento presentato dal Gruppo della Lega nord padania, che esprime la necessità di individuare meccanismi premianti per gli enti locali che hanno i conti in ordine e non “spreconi”.

Il riconoscimento da parte della maggioranza di centrosinistra della bontà della formula federalista e della necessità di una selettività nei tagli rappresenta un importante tassello per le convinzioni ultraventennali della Lega, che dimostra di essere stata lungimirante e perspicace nelle sue intuizioni sulla riforma istituzionale dello Stato.

Pur esprimendo riserve su alcune parti delle premesse, il dispositivo del documento rende piena giustizia a tanti anni di lavoro della Lega Nord.

Gli interventi in aula – alcuni francamente fuori luogo – della maggioranza restano cosa distinta rispetto al documento scritto che è stato approvato e che rappresenta un chiaro indirizzo nel senso dei principi federalisti della Lega nord. Questi, seppur con un evidente ritardo, sono ora condivisi anche dalle altre forze politiche, che sino a ieri si sono stracciate le vesti accusando la Lega Nord di “volere lo smembramento e la spaccatura del paese”.

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