Il capogruppo PD in provincia Croci non riesce una volta che è una a stare in tema, ricicla le solite parole logore ed esauste, quali doppiezza, leggi vergogna, la cricca, l’impunità, etc.

Non che ci si faccia più caso di tanto, ma le doppiezze, quelle vere, vanno sbugiardate.

Non sono io a dire che la Provincia di Reggio è una delle 22 che ha un saldo positivo sulle imposte di riferimento di quegli anni, cioè quella parte di tributi locali che andarono a sostituire i trasferimenti statali tra il ’97 e il ’99, lo hanno sancito una finanziaria di Prodi e le leggi del Governo D’Alema 1, pensavo di essere stato chiaro, e che quanto meno di fronte ai testi di legge si cercassero altri argomenti meno sgangherati.

Dite di avere ben chiaro il concetto di solidarietà, e allora perché Masini & co. strillano se quelle leggi, fatte dai loro governi, impongono di restituire una esigua quota del gettito – che è, ricordiamolo, di oltre 40 milioni solo tra IPT, RCA auto e addizionale ENEL -, che va a quelle province che avevano, in base a quei calcoli, un saldo negativo?

Per quanto riguarda gli emendamenti al bilancio 2011, la Lega Nord ha proposto tra l’altro di togliere denaro alla Fondazione Magnani – unico socio la Provincia, strana Fondazione – e di utilizzarli per interventi diretti per la crisi, se Croci fosse stato più attento in Consiglio, o semplicemente se fosse stato presente durante la discussione, lo saprebbe.

A proposito dei fondi straordinari di cui parla, prendendo ad esempio Roma e Catania, forse Croci non sa ancora che se un ente locale va in default qualcuno deve farsene carico: mai sentito parlare del trattato di Amsterdam del 1997? Intendiamoci bene, ci sarebbe sempre la soluzione di ridisegnare i confini dello Stato, Croci vuole parlare di questo?

Darci dei neofiti della politica quando siamo il partito più radicato del paese testimonia il caos del PD, che si fregia anche della riforma Costituzionale del 2001, dimenticando i danni provocati dalla perniciosa “Legislazione Concorrente”, dove non si capisce più chi può legiferare tra stato e regioni.

Scopriamo le carte suvvia, con il federalismo Reggio Emilia ci guadagnerà, lo sa bene la Masini che di colpo è diventata federalista, e anche il PD che adesso, con un testa coda da manuale, non solo non dice più che la Lega vuole dividere l’Italia, ma la rimprovera perché non si attua la riforma federale abbastanza in fretta.

Ma se ci tenevate così tanto perché vi siete astenuti alla Camera e al Senato  sul federalismo fiscale invece di votarlo? Sembrate quei fuoriclasse del calcio, un po’ confusi,  che a furia di finte e contro finte inciampano nel pallone !

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