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Due esposti del consigliere della Lega Nord Paolo Roggero: “Il punteggio minimo sulla conoscenza dell’italiano attribuito a un italiano è un fatto gravissimo. L’impressione è che in realtà spesso i corsi servano solo per tenere in piedi le strutture e pagare i docenti”


Un corso di formazione professionale gestito dallo IAL (Innovazione apprendimento Lavoro) Emilia Romagna srl, con il cofinanziamento del Fondo Sociale Europeo ed approvato dalla Provincia di Reggio Emilia, è al centro di due esposti firmati dal consigliere della Lega Nord Paolo Roggero e presentati alla presidente della Provincia Sonia Masini, all’assessore alla formazione professionale Ilenia Malavasi, al presidente della Commissione di controllo e garanzia Stefano Tombari, alla dirigente della formazione professionale Loredana Dolci ed al consigliere comunale Gianluca Vinci.
L’oggetto dei due documenti è stato illustrato questa mattina nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato Paolo Roggero, consigliere firmatario degli esposti; Stefano Tombari, capogruppo della Lega Nord Padania; Gianluca Vinci, consigliere comunale, Gabriele Fossa, segretario provinciale della Lega Nord, e Giampiero Negroni, uno dei partecipanti alla selezione per accedere al corso di formazione al centro dell’esposto.
Nel mirino della Lega Nord sono finite le modalità di gestione del corso “Operatore del punto vendita” gestito dallo IAL che aveva come obiettivo quello di selezionare 12 persone “con svantaggio sociale ed economico” per il ruolo di addetti alle vendite, “sviluppando competenze di stoccaggio e di allestimento delle merci, di assistenza al cliente, di cassa e gestione dei pagamenti”.
“A questo corso – si legge nell’esposto – hanno fatto richiesta di partecipare 52 cittadini e di questi ne sono stati selezionati 16 da parte di una commissione che li ha valutati secondo una serie di criteri, attribuendo a questi un punteggio da 5 (massimo) a 1 (minimo). Verificando la documentazione relativa all’assegnazione dei posti, ho preso conoscenza che il signor Giampiero Negroni, partecipante alle selezioni, è risultato 51esimo su 52 richiedenti con il punteggio minimo in ogni indicatore. Non intendo entrare nel merito degli altri indicatori, è però evidente che per uno, quello relativo alla conoscenza della lingua italiana scritta e parlata, il signor Negroni meritava assolutamente un punteggio superiore all’1 che gli è stato assegnato”.
“Faccio inoltre presente – prosegue Roggero nell’esposto – che la maggioranza dei 52 concorrenti è di origine extracomunitaria e ad alcuni di loro è stato assegnato il punteggio di 5 o 4 nella conoscenza della lingua italiana. Alla mia richiesta delle motivazioni addotte per l’ assegnazione di questo punteggio mi è stata data una risposta dallo IAL con valutazioni palesemente errate, sulla base di criteri privi di equità di valutazione e palesemente discriminatori: tanto che un italiano che non conosce bene la lingua, e che comunque non è il caso di Negroni, viene penalizzato in quanto italiano, mentre uno straniero che la conosce poco viene premiato in quanto straniero”.
“Per noi questa è una forma di razzismo – ha aggiunto Roggero – Per questa ragione a nostro parere emerge in modo evidente la non adeguatezza degli esaminatori a ricoprire il ruolo a loro assegnato: chiediamo quindi l’annullamento della graduatoria e la ripetizione del colloqui, che il costo della operazione venga addebitato alla commissione esaminatrice e che la stessa commissione venga sollevata per il futuro da simili incarichi”.
“Una questione analoga – ha aggiunto il capogruppo della Lega Stefano Tombari – era già emersa circa un anno e mezzo fa. Quello che noi contestiamo è la mancanza di una equità di fondo, il disagio secondo noi non ha colore”.
Da queste considerazioni quindi “il dubbio che in realtà questi fondi servano solo per mantenere in piedi delle strutture e dare prebende a chi tiene i corsi”. Per questa ragione – hanno aggiunto – stiamo valutando di inviare l’esposto per conoscenza anche alla Procura della Repubblica”.
Il secondo esposto, che porta sempre la firma del consigliere Paolo Roggero, riguarda invece la richiesta di poter assistere allo svolgimento di queste lezioni: “La dottoressa Dolci mi ha risposto che non posso presenziare in quanto non posseggo i requisiti…forse le sfugge la differenza fra presenziare e frequentare una lezione. Chiedo che la dottoressa Dolci venga sanzionata per la negligenza dimostrata nei confronti di un pubblico amministratore e che venga valutata la sua idoneità alla funzione ricoperta”.
“Su questo tema in particolare vedremo di attivarci come Commissione provinciale controllo e garanzia – ha aggiunto Stefano Tombari, che ricopre il ruolo di presidente di questa commissione – vogliamo proprio capire se siano stati negati dei poteri a un consigliere. In ogni, rispetto all’intera vicenda, credo si profili almeno un problema di omesso controllo da parte della Provincia”. Viene poi sollevata anche la questione relativa al ritorno in termini di occupazione di coloro che partecipano a questi corsi: “Ci dicono, in via informale, che in genere nessuno trova lavoro – ha aggiunto Roggero – questo dimostrerebbe che si tratta in realtà di veri e propri corsi pro-forma”.

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