delrio_giuramento

Come prima annotazione rilevo che, di tutte le nomine del PdC Enrico Letta, questa sembra una delle più coerenti:  tra sconosciuti ben sponsorizzati, sorprese inopinate dell’ultima ora, nominativi inopportunamente azzardati, indicazioni “famigliari” sulla border line dell’inciucio, non ci dispiace che a gestire l’impegnativo tema delle Autonomie Locali sia chiamato il presidente della Associazione dei Comuni Italiani, ovviamente presto ex Presidente.

Credo dovrà interfacciarsi strettamente con il neoministro Quagliariello, poiché parlando di Autonomie Locali non si può prescindere dal tema delle Riforme Istituzionali; confido che questo passaggio da Presidente Anci a Ministro delle Autonomie Locali, tutte le autonomie locali, possa agevolare una revisione della completa filiera degli organi di governo centrali e periferici, dai macchinoni romani fino alle virtuose utilitarie di periferia, e cioè i piccoli comuni, senza colpire a casaccio sui singoli anelli della catena, pessimo lavoro del Governo Monti.

Quel governo si è anche distinto per avere interrotto il processo di riforma federale dello Stato, riportando allo stato centrale  tributi locali, che facevano parte di quel percorso che il nostro neo ministro afferma di voler riprendere, per “attuare il federalismo, e completarne la riforma”; bene Ministro, intraprenda consapevolmente questa strada, recuperi oltre un anno di tempo perso, si concentri sui problemi che ben conosce, per averli vissuti sulla sua pelle: revisione del patto di stabilità – non è possibile che la Provincia di R.E. abbia 31 milioni di € in cassa senza poterli spendere -; federalismo fiscale, quello vero; IMU; Taresm e tutti gli altri temi che conosce perfettamente.

Ripeto quanto già prima d’ora ebbi modo di prospettare ad altre istituzioni: se la strada sarà quella virtuosa che ha indicato rispondendo alle prime interviste, ci troverà consapevolmente  al suo fianco, al di là degli schieramenti, per raggiungere obiettivi condivisi.

Altri si sono comportati, e si stanno comportando, in modo incoerente, confidiamo nella sua coerenza: il suo ruolo nasce da una azione coerente, che ho citato nelle premesse, proceda in nome della coerenza, e saremo altrettanto coerenti e corretti.

Buon Lavoro.

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