Sonia MasiniAvevo iniziato il mio intervento sul bilancio con questa considerazione: ”Quando l’autoreferenzialità diventa eccessiva, la sicumera prende il sopravvento”, e, aggiunta alla malafede, porta dire cose che non hanno nessuna attinenza coi fatti, prendendo gli altri per scemi.

Ma davvero Sonia Masini mi accusa di comportamento maschilista? Si dimentica, o meglio ignora, viste le sue consuete assenze in Consiglio Provinciale, che il sottoscritto e tutto il gruppo Progetto Reggio hanno votato recentemente a favore di un ordine del giorno sul contrasto all’omofobia? Abbiamo dato ampia dimostrazione di come la pensiamo rispetto al tema delle pari opportunità, che spazia ben oltre il tema delle differenze di genere. Per inciso la Masini è invece ben presente in Consiglio quando il suo stesso voto diventa indispensabile per approvare un bilancio consuntivo, con una maggioranza decimata da assenze polemiche e dissidi tra alleati.

Ma di che va cianciando la Masini, pensa che se il Presidente si fosse chiamato “Ugo” Masini mi sarei risparmiato anche una sola delle critiche espresse su quella brutta pagina consiliare? Mi pare che la mia interlocutrice, forse fuorviata da troppi anni di collettivi anni 60, faccia un po’ di confusione: una fesseria non cambia se profferita da voce maschile o femminile, al di là dei proclami vuoti e insulsi che si permette di citarmi in proposito, e la provenienza femminile non è un salvacondotto. Smetta gli abiti obsoleti da suffragetta e , almeno in questo scorcio di fine consiliatura, vesta finalmente quelli da Presidente, anche se le vanno molto larghi.

Si vergogni Masini di questa frase: “opposizione che non vuole mai trovare punti di incontro su punti cruciali”. Le ho detto più volte, e anche nell’ultimo Consiglio, che ci troverebbe responsabilmente al suo fianco, se si decidesse a reagire di fronte, ad esempio, alle insulse proposte dell’ultimo governo sulle Province, o su un patto di stabilità che lascia 31 Milioni di liquidità sui conti della Provincia di R.E., impedendole di mettere in circolazione queste risorse a favore del territorio; non si nasconda dietro le opposizione per giustificare la sua insipiente inattività, dovuta forse a distrazioni per incombenze di famiglia.

Per quanto riguarda il suo anelito a “un sano silenzio in Consiglio”, che la dice lunga sul suo rispetto per i consiglieri di opposizione, si rassegni, continueremo a intervenire, anche se con le sue parole dimostra che ritiene il Consiglio Provinciale un fastidio; mi permetto però di prendere in prestito una sua frase: “A volte un sano silenzio in Consiglio, che fa risaltare il vuoto delle parole ripetute all’infinito solo per riempire presenza e ruolo, è più salutare di tanto sproloquio, in attesa che sia possibile un dialogo sincero e competente…”.

Lo rivolgo a Lei, Presidente, che in questa occasione è riuscita a superare la media delle sue consuete villanie.

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