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Per Sonia Masini la scuola diventa improvvisamente un problema: si sveglia una mattina di Settembre e si accorge che c’è la Gelmini come Ministro, e vorrebbe creare la anti Gelmini reggiana  nella persona di Ilenia Malavasi – ci somiglia anche un po’ alla ministra.

Questa la versione ufficiale, dietro credo però ci sia dell’altro: c’era da sostituire Roberto Ferrari, assessore pesante con deleghe pesanti e strategiche (territoriali, sui rifiuti, etc).

Si rende evidente un problema di competenze della Malavasi, associato alla ragion di stato che imponeva una promozione della ex capogruppo alla luce di alcune sinergie, per così dire, istituzionali/associazionistiche: in fondo siamo tutti degli “artigiani” della politica no?

Premetto che credo che Ilenia Malavasi sia senz’altro un’ottima archeologa, competente nelle sue aree professionali, il problema è stato solo crearle un assessorato attorno, vista la sua inadeguatezza (tutti siamo inadeguati a qualcosa e nessuno è tuttologo) a ricoprire il ruolo di assessore alla pianificazione, che nominalmente si occuperebbe anche di cultura, ma in effetti è molto spostata sulla pianificazione strettamente territoriale e di gestione rifiuti.

Giustamente l’assessore alla scuola non esisteva, le poche competenze della provincia scontano la presenza di una vasta articolazione di soggetti che si occupano dell’argomento, quali il MIUR, i provveditorati regionali e quelli provinciali, ora uffici scolastici, e sono dedicate solo alla scuola secondaria, in particolare alla edilizia scolastica, e a quanto delegato da normative nazionali e regionali, quindi gli spazi, e le relative funzioni, sono oggettivamente ristretti.

Allora arrivano le deleghe ad Università e ricerca, e con queste si sfiora il delirio di onnipotenza, in quanto sono materie che non rientrano nelle sfere di competenza attribuite alle province, come recita il Testo Unico sugli Enti Locali, comunque ben venga in Consiglio la Malavasi a parlarci di Ricerca & Sviluppo, sarò lieto di ascoltare e valutare le sue conoscenze in materia.

Scorporare la formazione professionale dalla delega ad attività produttive e lavoro è una mossa tanto illogica quanto rientrante nella dinamica di tentare di rimpolpare un assessorato che nasce comunque debole, ma che risponde a delle esigenze talmente pressanti da portare la Masini a smentire se stessa e i suoi propositi di inizio legislatura, cosa che le comporterà altre emorragie di voti, per il bene della  provincia di Reggio Emilia.

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